Terra: Un pianeta blu da sempre

La massa d’acqua che costituisce gli oceani terrestri era presente anche prima del violento impatto che ha dato origine alla Luna e da allora non ha subito che minime “integrazioni” extraterrestri. Lo studio su Science Advances

Un gruppo di ricercatori provenienti da Regno Unito, Francia e Stati Uniti ha raccolto prove che suggeriscono come la quasi totalità della massa d’acqua che oggi costituisce gli oceani terrestri potrebbe essere sopravvissuta all’impatto che ha dato origine alla Luna. E dunque essere presente sul nostro pianeta da ben più del previsto. La ricerca, appena pubblicata su Science Advances, riporta i curiosi risultati di uno studio comparativo fra rocce lunari e terrestri.

Ma facciamo un passo indietro.

Ebbene, a oggi la teoria più diffusa circa l’origine del nostro satellite naturale ci dice che, quando la Terra si trovava ancora allo stadio di protopianeta, un violento impatto causato da un corpo di dimensioni paragonabili a quelle dell’attuale Marte abbia letteralmente strappato una quantità di materiale al nostro pianeta sufficiente a originare la Luna.

D’altro canto, la teoria prevalente sull’origine dell’acqua sulla Terra, afferma che la maggior parte di essa sia un cortese omaggio di asteroidi e comete di passaggio.

In barba a tutto questo, il nuovo studio da un lato rafforza la prima teoria mentre avanza numerosi dubbi sulla credibilità della seconda: dallo studio dei campioni di roccia lunare riportati a Terra dagli astronauti durante le missioni Apollo e della collezione di rocce vulcaniche recuperate dal fondale oceanico, emerge una sostanziale sintonia fra i due corpi del Sistema solare.

Il lavoro dei ricercatori si è concentrato sugli isotopi di ossigeno. Studiare gli isotopi presenti nelle rocce offre agli scienziati un mezzo per confrontare materiale geologico di diversa “estrazione” come asteroidi, pianeti e comete. Ciascuna roccia ha infatti una sua propria firma e composizione. E qui, come direbbe il grande bardo, c’è l’intoppo: gli isotopi di ossigeno provenienti dalla Terra e dalla Luna sono anche troppo simili. La differenza è registrabile fra le 3 e le 4 parti per milione.

La scoperta da un lato rafforza la teoria di una Luna “nata” da una costola della Terra al seguito di una violenta collisione. L’idea che l’acqua terrestre provenga da comete e asteroidi, al contrario, finisce per rivelarsi una bolla di sapone. Gli isotopi avrebbero dovuto presentare una chiara differenza, ma così non è.

Prende vigore dunque l’ipotesi di una Terra “bagnata” fin dalle origini, con una massa d’acqua che è sopravvissuta grande botto che ha dato poi origine alla Luna. Un’idea che, se confermata, potrebbe avere implicazioni nella ricerca di vita al di là del nostro Sistema solare: gli esopianeti che si ritiene abbiano subito collisioni vengono in genere rimossi dalle liste dei candidati a ospitare la vita. Ora scatta il ripescaggio.

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