Visitatori Extraterrestri nel Giappone antico
Per il popolo giapponese, che all’epoca viveva in un prolungato periodo di isolamento nazionale, questi racconti esotici devono essere sembrati molto fantastici. Ma oggi queste storie sono state ristudiate e tra queste storie vi è il racconto di una nave naufragata, con un aspetto molto misterioso.
Ma oggi queste storie sono state analizzate da persone esperte e si è scoperto che il documento parla di una nave misteriosa alta 3 metri e larga circa 6, costruita con un materiale simile al colore del legno e del ferro e costituita anche da finestre di vetro e iscrizioni realizzate con un alfabeto sconosciuto.
Secondo il documento, questa nave è spiaggiata a Harashagahama a Hitachi-no-kuni (l’attuale prefettura di Ibaraki). Il corpo della nave, descritta come 3,3 metri di altezza e 5,4 metri di larghezza, era stato costruito da materiale simile al colore del legno di sandalo rosso e ferro ed era dotato di finestre di vetro o cristallo. Personaggi misteriosi ed un alfabeto sconosciuto sono stati trovati in iscrizioni all’interno della nave. A bordo della nave alla deriva fu trovata una donna giovane elegantemente vestita con un viso pallido con sopracciglia e capelli rossi , fu stimato essere tra i 18/ 20 anni. Fu scritto che parlava una lingua sconosciuta, metallica , tanto che quelli che aveva incontrato non erano in grado di determinare da dove fosse venuta.
Tra le sue braccia stringeva una semplice cassa luminosa simil legno che sembrava essere di grande valore per lei, al punto da non permettere a nessuno di avvicinarvisi. Il documento mostra una porzione di testo che si trova all’interno della nave. Altri documenti del periodo Edo descrivono le varianti dettagliate di questo misterioso incontro. Toen Shousetsu (1825), nel libro Kyokutei Bakin (che è più famoso per i suoi 106 volumi di epica samurai Nansou Satomi Hakkenden) racconta la storia dell’incontro stesso, riferendosi alla strana imbarcazione come il utsuro-fune (“nave lievitante vuota”).
E’ interessante sapere che in un’altro caso UFO sono stati visti simboli molti simili a quello dello spiaggiamento giapponese, l’avvistamento e’ soprannominato “Incidente della foresta di Rendlesham“, dove molto vicino ad una base britannica della US Air Force nella notte del 26 dicembre del 1980 un soldato della base aerea statunitense di Woodbridge che faceva una ronda di servizio vide una luce rossa particolarmente forte che sembrava provenire dalla vicina foresta di Rendlesham. Vennero così inviati il sergente James Penniston e gli avieri John Burroughs ed Edward Cabansag. Il tenente colonnello Halt inviò un rapporto sui fatti al Ministero della Difesa britannico, da poco desecretati dove si vede un simbolo triangolare con cerchi di fattezze molto simili a quello riportato sul libro giapponese.
Un’altra variante di questo racconto appare in Ume no Chiri (1844), scritto da un autore relativamente sconosciuto chiamato Nagahashi Matajirou.
Un’analisi approfondita di queste due varianti della storia si possono trovare in un articolo tradotto da Kazuo Tanaka intitolato “Incontro ravvicinato su una spiaggia giapponese nel 1803″. Questo racconto è il secondo ufficiale che sta riscuotendo un interesse nazionale per i sui dettagli sul fenomeno ufo giapponese.
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