Le coperture delle piramidi erano le “istruzioni per l’uso”

Nell’epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di bianche pietre di calcare, lucide e molto lisce, incise con antichi caratteri, precipitate al suolo a causa di un violento terremoto nel 1301 a.C. La maggior parte dei blocchi di rivestimento venne rimossa nel XIV secolo per la costruzione della cittadella e della moschea del Cairo. L’opera di demolizione della piramide iniziò tuttavia già in epoca antica, come testimoniano i conci ritrovati nel Complesso piramidale di Amenemhat I recanti incisi i cartigli di Cheope.

La piramide, appena ultimata doveva apparire così; di un bianco brillante, con l’apice, in oro puro, scintillare sotto la luce dei Amon Ra, veramente un bello spettacolo!

Risultati immagini per come dovevano apparire le piramidi

 

Nel loro stato originale ognuno dei quattro lati delle Piramidi di Giza aveva un rivestimento liscio composto da lucidi blocchi perfettamente sagomati. Questo rivestimento le copriva interamente e il sole d’Egitto le avrebbe fatte brillare come degli specchi giganteschi in mezzo al deserto. Gli antichi egizi chiamavano la Grande Piramide di Cheope “Ikhet”, che significa “luce gloriosa”. Ci tengo a far notare la complessità del lavoro svolto dagli ingegneri che hanno realizzato questo capolavoro. Del rivestimento che copriva le piramidi di Giza è rimasto soltanto quello della parte superiore della piramide di Chefren, una buona parte si è staccata in seguito a un devastante terremoto che colpì la zona del Cairo nel 1301 a.C., il resto invece è stato usato per edificare la città in un periodo storico in cui non c’era alcun interesse per le antichità, portando le piramidi di Giza ad una progressiva spogliazione.
Quello che resta del rivestimento che copriva la piramide di Chefren.

 

Questo rivestimento e’ un capolavoro dell’ingegneria, immaginate le enormi difficoltà che ci potevano essere nell’adattare i blocchi del rivestimento a quelli che compongono il corpo della piramide. I blocchi del rivestimento combacino alla perfezione e il raggiungimento di un simile risultato avrà sicuramente richiesto continue misurazioni. I blocchi del rivestimento dovevano essere tagliati e sagomati alla perfezione in quanto ogni pezzo doveva combaciare sia con i blocchi grezzi della piramide, sia con gli altri blocchi del rivestimento.
Base del rivestimento della piramide di Chefren
Questo lavoro rappresenterebbe una sfida ardua per gli ingegneri di oggi che hanno a disposizione computer, gru, ruspe, strumenti idraulici e macchine di ogni genere, figuriamoci per quelli di migliaia di anni fa che potevano contare solo su strumenti tecnici di poco superiori a quelli dell’eta’ della pietra. Inoltre non bisogna dimenticarsi di calcolare le enormi difficoltà che ci potevano essere nel muovere carichi di decine di tonnellate sull’inconsistente sabbia del deserto. Alla base del lato nord alcuni blocchi che componevano il rivestimento sono ancora intatti e hanno dimensioni enormi.

 

Nella piramidi Romboidale di Snefru a Dahshur invece è rimasta intatta una considerevole parte del rivestimento. Guardando questa piramide possiamo immaginare meglio quale fosse l’aspetto originale delle tre piramidi di Giza ed avere un’idea di quanto fosse magnifico il lavoro svolto per creare una superficie liscia su tutti e quattro i lati delle piramidi.
Piramide romboidale di Snefru (IV dinastia)
Piramide romboidale di Snefru.

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