Il diario di Richard Byrd: Operazione Highjump, una terra sconosciuta

Non è per niente semplice parlare dell’Ammiraglio della US Navy Richard Evelyn Byrd poiché tutta la sua vita è stata un’avventura continua, per di più vissuta per lungo tempo sui ghiacci polari nei quali scoprì cose che ancora oggi restano avvolte dal segreto. L’Ammiraglio della Marina Americana Richard Byrd è stato il più noto esploratore antartico. Qualche cosa però è trapelata da questo muro di gomma che ha spesso separato il potere dal popolo e Byrd è stato uno dei pochi ad aver favorito, secondo le sue possibilità, la conoscenza di alcuni misteriosi sviluppi.

 

Una breve cronistoria:
 
 
Nel 1926 tentò di sorvolare il Polo Nord e dichiarò di averlo raggiunto, non riuscendo però a portare valide prove della sua affermazione.

Nel 1928, organizzò la prima spedizione nell’Antartico con due navi e tre aerei, riuscendo a sorvolare il Polo Sud il 29 Novembre 1929, primo nella storia umana.

Fu invitato, nel 1938, dalle autorità naziste a partecipare alla spedizione antartica “Neuschwabenland” dell’inverno 1938/1939, ma rifiutò.

La più importante spedizione antartica fu la quarta, l’Operazione Highjump. Nel 1946, il Segretario della Marina Forrestal organizzò la più imponente spedizione Antartica mai realizzata fino ad allora ed anche in seguito nessuna ha mai raggiunto l’imponenza dell’operazione Highjump, tanto da far pensare ad un’operazione militare.

Insieme alle nave Mount Olympus c’era la portaerei Philippine Sea e 13 navi appoggio, con decine di aerei, idrovolanti, elicotteri. I partecipanti erano più di 4500.

L’armada era divisa in tre gruppi, orientale, centrale e occidentale.

Il gruppo centrale giunse nel Mare di Ross il 30 dicembre 1946, e iniziò ad effettuare le esplorazioni previste. La spedizione terminò bruscamente alla fine del febbraio 1947 e rientrò sei mesi prima della data prevista anche a causa di alcuni gravi incidenti tra cui la caduta di due elicotteri, senza conseguenze per gli equipaggi..

Il più grave avvenne il 30 dicembre 1946.

Dalla USS Pine Island partì per l’ennesima ricognizione fotografica uno dei sei idrovolanti Martin PBM-5A Mariner in dotazione, il George One, che, dopo un pò di tempo, venne a trovarsi in una zona a visibilità zero. Urtò un iceberg. Dallo squarciò fuoriscì il carburante e ciò ne provocò l’esplosione, evento non infrequente negli aerei di questo tipo.

Dopo lunghe ricerche, i superstiti vennero ritrovati dal George Two, l’11 gennaio 1947.

Sei membri si erano salvati, tre erano morti.

L’11 Febbraio 1947 venne scoperta la cosiddetta oasi di Bunger, In quel giorno il comandante di un idrovolante PBM mariner, David Eli Bunger, dichiarò di aver visto uno spettacolo stupefacente: una grande zona scura di terra in mezzo ai ghiacci polari.

Gli uomini nella cabina di guida videro improvvisamente un punto scuro sopra l’orizzonte bianco ed, avvicinatisi, non poterono credere i loro occhi. Avevano trovato una vera e propria oasi.

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Bunger ed i suoi, dopo aver controllato con attenzione la regione, fecero ritorno alla USS Pine Island per fare rapporto su ciò che avevano visto. Vi tornarono successivamente e riuscirono ad ammarare in uno dei laghi.

L’acqua era dolce e calda per l’Antartide, circa 30°, e all’interno gli uomini trovarono alghe rosse, blu e verdi che davano ai laghi il loro colore caratteristico. Il paesaggio sembrava vecchio di migliaia di anni, quando la terra emergeva dai ghiacci dell’ultima glaciazione,

Byrd successivamente descrisse tale scoperta “di gran lunga la più importante”, della spedizione.

Dopo poche ore, in tutto il mondo i quotidiani pubblicavano notizie su quell’oasi. Byrd decise per il 19 Febbraio 1947 di ripercorrere la rotta di Bunger. Come d’abitudine prendeva appunti precisi e costanti sul diario di bordo.

Poco tempo dopo il volo di Byrd, l’intera spedizione rientrò in patria.

L’unico articolo in grado di spegare l’arcano fu quello del prestigioso quotidiano cileno El Mercurio di Santiago del 5 marzo 1947. L’articolo di Lee van Atta riportava “che l’ammiraglio Richard E. Byrd riferiva sull’importanza strategica dei Poli” dalla Mount Olympus.

Concludeva con la seguente dichiarazione: “L’ammiraglio Byrd ha dichiarato oggi che è di importanza fondamentale per gli Stati Uniti attuare misure difensive contro la possibile invasione del paese di mezzi aerei in partenza dai Poli.”

Secondo alcuni occultisti egli si riferiva in realtà ad oggetti volanti non umani in grado di volare a grandissima velocità da un Polo all’altro, con cui era venuto in contatto.

In ogni caso molte questioni rimasero irrisolte: perché, malgrado le ingenti spese e mezzi, la spedizione tornò sei mesi prima?

Qual’era il vero scopo di quella armata militare?

Perchè un tale dispiego di mezzi e denaro poco tempo dopo la fine della II Guerra Mondiale?

Si trattava di un’operazione non geologica, come affermato, ma miliare, il cui scopo segreto era attaccare le Forze Naziste insediatesi segretamente in Antartide dopo la spedizione “Neuschwabenland” (Nuova Svevia)? Questo filmato, russo, mostra immagini molto elequenti:

Nel 1949 il Segretario della Marina Americana Forrestal ebbe un collasso nervoso e fu trovato morto in quello che allora venne ritenuto uno strano suicidio. Forrestal temeva che ci fosse in atto una cospirazione sionista tesa al suo omicidio e nel marzo 2006 The Times di Londra ha rivelato che un analogo tentativo di agenti israeliani venne perpetrato nel 1946 per uccidere l’allora segretario agli Esteri britannico Ernest Bevin, notoriamente contrario alla creazione dello Stato ebraico. Ma l’attentato fallì grazie ai servizi segreti britannici.

Le scoperte più importanti dell’ Operazione Highjump vennero, comunque, tenute nascoste.

Tutto venne confermato dalla figlia, Pauline Byrd, la quale asserì:

“Mio padre ha sempre tenuto accuratamente dei diari sui suoi viaggi e assolutamente un diario personale che manca. Non è per caso quello che è stato ritrovato tra gli effetti personali, in possesso dell’Università dell’Ohio? Voglio sapere se questo presunto diario è il suo. Io penso che la Terra sia cava, ma non lo so. Sin da quando questo volo del Febbraio del 1947 non è stato svelato, la mia famiglia è stata esposta a molte minacce. Voglio sapere la verità!”

In questo link trovererete un articolo, corredato da foto, sugli UFO di Byrd.

Byrd trascrisse le parti più importanti della spedizione tra le pagine bianche del suo diario del 1926, conservato successivamente, insieme a grandi quantità di altro materiale delle spedizioni polari di Byrd nel Polar Byrd Research Center dell’Università di Columbus, Ohio e lì scoperte da Goerler, capo archivista.

“Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 febbraio dell’anno 1947. Verrà il tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.

DIARIO DI VOLO: CAMPO BASE , 19 febbraio 1947.

Ore 0600 – Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata, e siamo in volo con il pieno di carburante.

Ore 0620 – La miscela di carburante sembra troppo ricca. Aggiustato l’afflusso e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.

Ore 0730 – Controllo radio con il campo base, è tutto a posto e la ricezione è normale.

Ore 0740 Hours- Note slight oil leak in starboard engine, oil pressure indicator seems normal, however. – Si nota una lieve perdita di olio al motore destro, tuttavia l’indicatore della pressione sembra normale.

Ore 0800 – Notata una leggera turbolenza da est ad una altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700 piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vento in coda, piccolo aggiustamento della manetta, l’aereo procede ora normalmente.

Ore 0815 – Controllo radio con il campo base, situazione normale.

Ore 0830 – Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.

Ore 0910 – Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni gialle diffuse linearmente. Cambiamento di rotta per effettuare un l’esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni color viola e porpora. Controllata quest’area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita. Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve sottostanti.

Ore 0910 – Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la posizione con il sole, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di congelamento!

Ore 0915 – In lontananza sembrano esserci delle montagne.

Ore 0949– Trascorsi 29 minuti di volo dal primo avvistamento delle montagne, non è un miraggio. E’ una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.

Ore 0955 – Cambio altitudine a 2950 piedi, incontrata di nuovo una forte turbolenza.

Ore 1000 – Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una valle con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C’è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiacci e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio oscilla avanti e indietro!

Ore 1005 – Modifico l’altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. E’ verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra differente. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altra svolta a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un grosso animale di qualche tipo. Sembra un elefante! NO!!! Sembra un mammuth! E’ incredibile! Eppure, è così! Riduco la quota a 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. E’ confermato, si tratta sicuramente di un animale simile al mammuth. Riporto questa notizia al campo base.

Ore 1030 – Incontriamo altre colline verdi. L’indicatore della temperatura esterna indica 74 Fahrenheit (circa 24 gradi centigradi)! Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona!

Ore 1130 – Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! E’ impossibile! L’aereo sembra leggero e galleggia stranamente. I controlli si rifiutano di rispondere! MIO DIO!!!

Alla sinistra e a alla destra delle nostre ali ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano rapidamente. Sono discoidali e da essi irradia una forma di energia. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E’ uno specie di Svastica!!!. E’ fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo bloccati in una invisibile morsa.

Ore 1135 – La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con leggero accento nordico o tedesco! Il messaggio è: “Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani”. Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto il nostro controllo. I comandi sono inutilizzabili.

Ore 1140– Ricevuto un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l’aereo vibra leggermente e comincia a scendere come catturato da un enorme, invisibile ascensore! Il movimento verso il basso è inavvertibile e tocchiamo terra con un solo leggero scossone!

Ore 1145 – Sto facendo un’ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando all’aereo a piedi. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c’è una grande città scintillante, pulsante dei colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo. FINE DEL DIARIO DI BORDO.

Annotazioni successive:

11 Marzo 1947. Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho pienamente riportato la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E’ stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente è stato avvisato. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per essere esatti). Sono accuratamente interrogato dalle Forze di Sicurezza e da un’équipe medica. E’ un travaglio!!!

Vengo posto sotto stretto controllo attraverso la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell’umanità!!!

Incredibile! Mi viene ricordato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini. – 11 marzo 1947

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Il primo scienziato ad affermare la probabile esistenza di un “vuoto” all’interno del pianeta fu Edmond Halley (1656-1742), il noto scopritore della omonima cometa. Secondo i suoi studi sull’elettromagnetismo terrestre, il pianeta Terra doveva essere cavo e, al suo interno, doveva trovarsi un altro globo incandescente, un nucleo capace, come un altro sole, di illuminare le terre interne. Questa teoria fu poi successivamente perfezionata dal grande matematico Eulero e da Maupertuis.

Fonte: http://www.isoladiavalon.eu

Adattamento: SOLOMisteri

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