I sei giorni della creazione rappresentati dal Crop Circle apparso in Brasile

“Tutte le cose contenute all’interno del nostro universo sembrano seguire lo stesso modello fondamentale attraverso la schematizzazione di complessi motivi geometrici come se fossero disegnati da misteriosi matematici cosmici.

Tutti questi archetipi geometrici ci rivelano la natura di ogni forma e le conseguenti risonanze vibrazionali. I sei petali che caratterizzano lo schema geometrico del Fiore della Vita probabilmente vogliono  simboleggiare i sei giorni della creazione o i sei regni: quello animale, umano, vegetale, dei minerali e angelico .Il Fiore della Vita la cui forma ricorda quella di un fiocco di neve nel suo insieme simboleggia l’acqua, un elemento essenziale per la nostra sopravvivenza e quindi della vita stessa .
Il seme della vita può essere facilmente riprodotto graficamente, basta solo tracciare con un compasso un cerchio principale . Poiché bisogna Creare un secondo cerchio, bisogna porre la punta del compasso suo bordo esterno fino a raggiungere il centro del primo cerchio. Fare un terzo cerchio, allineandolo a entrambi i cerchi. Poi bisogna continuare seguendone questo schema fino a tornare al cerchio originale.
Uno di questi arcani simboli è comparso il 27 Settembre nella città brasiliana di Prudentópolis. La segnalazione è stata condivisa su Facebook dall’ufologo brasiliano e proprietario di UFO Magazine, Ademar José Gevaerd.
L’agroglifo è composto da un anello esterno di un metro di larghezza per 64m di diametro, all’interno del quale viene sormontato da un secondo anello inferiore e, all’interno di quest’ultimo un simbolo che assomiglia a un fiore con sei “petali” di circa 20 m di lunghezza tutti perfettamente allineati. L’ufologo sopra menzionato riferisce che sul luogo della materializzazione del glifo astrale non sono state individuate impronte umane, tracce di perforazioni o riconducibili al passaggio di autovetture o trattori. L’ufologo è giunto alla conclusione che il Crop Circle è inconfondibilmente autentico nonostante che il proprietario, il signor Eder Renato Rickli, abbia affermato che l’agroglifo debba essere considerato un falso d’autore.

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