I 5 esperimenti più crudeli condotti su esseri umani

La ricerca scientifica non può e non deve essere fermata. E grazie a lei se oggi possiamo godere del benessere e della tecnologia che ci circondano. Ma alle volte la ricerca ha esagerato, varcando il confine dell’etica e del rispetto per l’umanità. Il mondo ha visto esperimenti inutili e spesso dannosi per l’uomo. A volte sono state usate delle metodologie di ricerca terribilmente ingiuste e disumane. Altre volte la scienza ci ha semplicemente mostrato il suo volto più sadico e crudele. In articolo vi mostrerò i 5 esperimenti, a mio parere più crudeli, condotti su esseri umani.

5 – Riassegnazione di genere

Il Sudafrica fu una delle ultime zone della terra ad essere apertamente razzista. L’apartheid non fu però l’unica colpa di questo luogo. Infatti il Sudafrica fu anche una zona estremamente omofoba. I leader del governo sentirono il bisogno di fare qualcosa nei confronti degli omosessuali, per i quali provavano una forte repulsione. Quello che iniziò come un progetto di discriminazione divenne ben presto qualcosa di atroce ed inumano. Oltre 900 soldati accusati di essere omosessuali, o anche solo sospettati di essere omosessuali, furono obbligati a sottoporsi ad un’operazione per il cambio di sesso. Il loro pene venne amputato e vennero costretti ad assumere regolarmente ormoni femminili. Il trattamento, denominato riassegnazione di genere, oltre all’operazione prevedeva anche un trattamento psichiatrico. Vennero attuate terapie di shock nei confronti dei soldati, che a conti fatti non erano altro che torture gratuite.

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4 – L’esperimento sulla sifilide

E’ noto a tutti noi quanto gli africani abbiano lottato duramente per ottenere diritti pari a quelli dei bianchi negli Stati Uniti d’America.

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Ma il fatto che moltissime persone di colore vennero usate a loro insaputa come cavie per un esperimento sull’evoluzione della sifilide tra il 1932 ed il 1972 forse è un fatto meno noto.
Per gli esperimenti vennero reclutati 399 inconsapevoli mezzadri afroamericani malati di sifilide e 201 soggetti sani a cui fu inoculata.

La scusa….un trattamento sanitario gratuito.

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Lo scopo dell’esperimento era quello di studiare le conseguenze dell’evoluzione della sifilide su più soggetti possibile. Naturalmente, nonostante delle cure esistessero già, a nessuno dei soggetti furono somministrate.
Le conseguenze nelle persone coinvolte furono gravissime. L’eredità del programma di ricerca fu la morte, seguita all’aggravarsi della sifilide, di numerosi uomini e la trasmissione della malattia attraverso i rapporti sessuali alle proprie donne, che una volta incinte, trasmisero una sifilide congenita ai propri nascituri.

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La ricerca andò avanti fino al 1972, anno in cui cadde sotto i riflettori dell’opinione pubblica. L’intero esperimento fu sospeso nell’arco di un giorno.

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Senza dubbio lo studio più infame nella ricerca biomedica nella storia degli Stati Uniti.

3 – I laboratori del veleno Russi

Negli anni venti l’Unione Sovietica era in corsa, insieme alle altre superpotenze, verso la supremazia militare. Le armi chimiche erano le armi di distruzione di massa più potenti al tempo, e quindi la ricerca militare russa si orientò verso quella direzione.

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Vennero creati 3 centri di ricerca dediti unicamente allo studio dei gas mortali: il laboratorio 1, il laboratorio 12 e un terzo laboratorio chiamato la camera.

In essi i prigionieri dei gulag, la versione sovietica dei campi di concentramento nazisti, erano usati come cavie.

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Venivano giornalmente esposti a diversi tipi di veleni e gas letali, come ad esempio il gas mostarda, letale ed estremamente dannoso per i tessuti umani. Le grida continue, i pianti e le suppliche di pietà dei prigionieri permeavano l’aria, ma venivano completamente ignorate dagli scienziati. Tossine e gas letali erano continuamente somministrati alle cavie umane. Pensate che in questi laboratori fu messo a punto, tramite lo studio su cavie umane, un composto chimico denominato C2, in grado di uccidere milioni di persone in appena 15 minuti.

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2 – Esperimenti nazisti

Sicuramente tutti voi conoscete Josef Mengele, il più sadico ed infame degli scienziati nazisti, soprannominato l’angelo della morte. Mengele è forse il più famoso, ma certamente non fu l’unico.

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Moltissi esperimenti avvennero infatti tra le mura dei campi di concentramento nazisti. Centinaia, se non migliaia, di prigionieri del regime furono sacrificati alla scienza di coloro che si reputavano la razza superiore.

Uno degli esperimenti più assurdi fu quello di iniettare del colorante nei bulbi oculari di decine di bambini prigionieri dei campi. Lo scopo era quello di tentare di cambiarne il colore degli occhi.

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Ma gli esperimenti nazisti non si limitarono a questo.

L’assurdità della ricerca scientifica del terzo Reich arrivò al punti di attuare dei veri e propri esperimenti genetici.

Uno dei più inquietanti consisteva nell’inseminare artificialmente delle prigioniere con del seme animale. I nazisti volevano creare una progenie di ibridi uomo-animale superiore alla razza umana.

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Potrei andare avanti per ore a parlare di esperimenti nazisti, ma questi mi sembravano i più significativi per documentare la follia di un regime sadico e delirante come quello di Adolf Hitler.

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1 – L’esercitazione nucleare di Totskoye

L’esercitazione nucleare di Totskoye, del 1954, ci fa capire quanto i soldati dell’unione sovietica fossero poco importanti per il loro governo. Erano solo delle pedine sacrificabili a dei fini considerati superiori.

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In questo periodo uno degli interessi dell’Unione Sovietica era cercare di prevedere come sarebbe potuta andare una guerra contro gli Stati uniti d’America. Il loro interesse era simulare la condizione più estrema che l’esercito comunista avrebbe potuto incontrare. Per farlo una bomba nucleare venne fatta detonare a 350 metri di altezza nella zona di Totskoye.

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Dopo di che 45 mila soldati vennero mandati a marciare all’interno del raggio radioattivo dell’esplosione.

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Per tranquillizzarli venne loro detto che la bomba esplosa poco prima era solamente un’imitazione non radioattiva di una testa atomica.

I soldati più fortunati morirono durante la marcia. I loro polmoni e le loro interiora furono innondate dai miasmi radioattivi che permeavano la zona.

I soldati meno fortunati morirono dopo una lenta e dolorosa agonia.

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Molti corpi furono abbandonati sul posto, e non ricevettero mai una degna sepoltura. Il governo russo impedisce tutt’ora di filmare dall’alto la zona, probabilmente a causa dei resti umani che giacciono ancora oggi sul terreno.

 

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